
L’ossido di cobalto invade la decorazione su ceramica, grazie alla forte carica cromatica di un blu luminoso ed alla resistenza al fuoco del forno.
Le prime porcellane che giungono in Europa sul finire del XVI secolo, trasportate dalle caracche portoghesi, suscitano ammirazione e desiderio, dando cosi’ il via ad un mercato fruttuoso per questo prodotto di lusso che farà bella mostra di sé sulle pareti ed i soffitti dei “gabinetti delle porcellane”.
La potente Compagnia olandese delle Indie Orientali (VOC), fondata nel 1602, domina il commercio della porcellana. Allo stile kraak, con i suoi motivi di fiori e volatili, racchiusi da un bordo a scompartimenti che ritrae pesche ed altri oggetti simbolici, segue, a partire dal 1620, lo stile detto Transizione, i cui decori prendono ispirazione dai codici iconografici della pittura tradizionale cinese.
L’imperatore Kangxi, della dinastia Qing, reintroduce il controllo imperiale sui forni di Jingdezhen. Sotto il suo regno il volume dei pezzi di porcellana prodotti per l’esportazione diviene esponenziale.
Questa infatuazione per il blu e bianco non si è mai affievolita ed ha superato ai nostri giorni l’ambito della sola ceramica.
Foto Mauro Magliani et Barbara Piovan
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